La nostra azienda agricola a conduzione famigliare Bioland si trova nella Germania settentrionale, nella Landa di Luneburgo, tra Amburgo ed Hannover. La nuova parte dell’azienda sorge su una piccola altura nella periferia di Riste che offre un panorama unico su tutti i nostri campi.
Viviamo ancora nella fattoria di mio nonno, a un paio di km di distanza, nel bel mezzo del paese. Si tratta di un posto bellissimo, ma abbiamo dovuto trasferire i nostri capannoni, macchine ed il centro dell’attività a Riste, che è il posto tranquillo in cui lavoriamo e ci godiamo le pause pranzo seduti sulle panchine all’aria aperta; e quando non stiamo lavorando ci piace molto fare lunghe passeggiate nell’area.
La mia famiglia vive nella nella Landa di Luneburgo dal 1755 e noi rappresentiamo la quinta generazione che si occupa di agricoltura. Qui i miei nonni coltivavano cereali, canne da zucchero e patate, coltivazioni tipiche della nostra regione, ed avevano anche una mandria di vacche da latte. Per varie ragioni questa fattoria fu abbandonata e nel 2002 ci si presentò l’opportunità di acquisire terreno a Riste e di continuare la tradizione di famiglia. In qualità di agricoltore professionista, mio papà ha dedicato tutto se stesso a riportare l’agricoltura in famiglia, apprezzando il ritorno a questa vita a contatto con la natura e l’aria fresca dopo anni di lavoro in ufficio.
Dopo aver terminato i miei studi in scienze agrarie sono tornato a casa ed ho convertito l’azienda alla produzione biologica nel 2017, anno in cui ne ho rilevato la gestione. I miei obiettivi sono quelli di pensare al futuro, gestire il lavoro in modo sostenibile e di offrire prodotti biologici speciali.
Oltre alle patate dolci coltiviamo in modo biologico anche zucche, canapa, piselli, fagioli, trifoglio e vari tipi di cereali. Dato che sono coltivazioni numerose e diverse, pratichiamo la rotazione delle colture organizzandola in base a quelle che hanno bisogno di molto humus e quelle che non necessitano di ulteriore fertilizzazione. Il trifoglio, dato che fissa azoto nel terreno, serve per rigenerarlo ed è l’ultima fase della rotazione. Inoltre, dato che possiamo tagliarlo varie volte all’anno, fa anche da fertilizzante naturale per gli altri campi.
Controlliamo l’erba tra i filari con erpici e zappe, smuovendo quella più corta e sradicando quella più lunga. Se un po’ di erba raggiunge le coltivazioni lo accettiamo e la lasciamo li dov’è.
Amiamo la diversità dei nostri campi, ragione per cui proviamo a seminare due coltivazioni diverse nello stesso campo, come ad esempio piselli e orzo che crescono insieme facendo ombra alle altre piante e vengono raccolti in autunno. Mentre le piante crescono non effettuiamo interventi in modo da permettere a lepri, fagiani e cervi di farci visita. Una volta terminata la raccolta prepariamo con cura il terreno per la prossima semina, che di solito è di patate dolci.
Le patate dolci appartengono alla famiglia delle Convolvulaceae e sono piante tropicali. Anche se il nome rimanda alle classiche patate, non sono in alcun modo relazionate tra loro. Le patate dolci fortunatamente non hanno bisogno di tanta acqua e le irrighiamo con l’acqua del nostro pozzo profondo 60 m solamente subito dopo che sono state piantate e quando iniziano ad accumulare sostanze nutritive nelle radici. Durante la siccità del 2018 e 2019 non abbiamo superato gli 80 l/m² di acqua in più, e con precipitazioni annuali di circa 690 l/anno si tratta di una quantità estremamente ridotta. Le patate dolci resistono molto bene alle condizioni causate dal cambiamento climatico, il che ci permette di continuare a coltivare questa pianta così particolare per la nostra regione.
Nonostante ciò, la loro coltivazione rimane una sfida, soprattutto perché durante il periodo di raccolta sono estremamente delicate (la buccia si stacca via con molta facilità). Inoltre, ogni area esposta è una porta d’accesso per possibili infestazioni e la disidratazione è dietro l’angolo. Per evitare queste situazioni è necessario molto lavoro manuale ed anche se abbiamo un macchinario che ci aiuta nella raccolta, questo avanza solamente a 1km/h mentre i tuberi vengono selezionati a mano.
Particolare attenzione è richiesta anche durante la preparazione delle scatole da inviare ai CrowdFarmer. Ogni patata dolce viene selezionata manualmente, inserendo nelle scatole solo quelle che non presentano imperfezioni, o al massimo, “ferite” richiuse. Questo ci permette di avere pochi scarti, che in ogni caso non buttiamo: cerchiamo di sbucciare le patate un po’ più danneggiate e quelle che sono cresciute in modo irregolare e di usarle per la preparazione di altri prodotti, come ad esempio la nostra deliziosa zuppa di patate dolci.
Abbiamo due dipendenti fissi che si occupano del lavoro nei campi mentre io sono il direttore operativo e mi occupo dell’organizzazione e della programmazione delle attività dell’azienda. Per bilanciare il lavoro d’ufficio mi piace uscire nei campi, guidare i trattori e dare una mano ai miei dipendenti. Mia moglie Anna si occupa del marketing.
Alla fine del periodo di raccolta di solito organizziamo una gita di gruppo o andiamo a mangiare fuori, in modo da rilassarci dopo un periodo piuttosto stressante. Inoltre, non ci lasciamo mai sfuggire l’occasione di gustare le prime patate raccolte in famiglia.