Immagina un'azienda agricola che è anche un paese: Doña Marina, prima della meccanizzazione del lavoro agricolo, dava occupazione a molte persone della zona ed erano così tante che c'era una scuola per i bambini, un fabbro, un falegname, un forno: era un vero e proprio paesino!
Gli inizi di Doña Marina risalgono a più di 300 fa ed è sempre appartenuta alla nostra famiglia. Molte persone ci chiedono le origini del nome, ma si tratta di un'informazione che non abbiamo. Ci sono varie storie, ma nessuna è chiara, quindi manteniamo il beneficio del dubbio e lasciamo spazio alla fantasia.
Ci troviamo in Andalucia, a nord di Granada, a 1100 metri sul livello del mare e siamo circondati da montagne: Sierra Nevada, Arana, Baza, Cazorla e Mágina. É un paesaggio incredibile che ha molte zone protette e un parco nazionale vicino. Ti consigliamo di non perdertelo, soprattutto quando le montagne sono imbiancate dalla neve!
La maggior parte di questa zona è coltivata a cereali e ulivi, ma ci sono anche piantagioni di mandorli e alberi da frutto e coltivazioni di erbe aromatiche come la lavanda. Non mancano le aree naturali in cui la fauna selvatica fa da protagonista: volpi, conigli, cinghiali che trovano rifugio ed acqua nelle varie gole. Per quanto riguarda la flora, qui troviamo soprattutto querce (*Quercus ilex*) e piante aromatiche selvatiche, tanto che mentre cammini ti si riempiono i polmoni dei mille aromi tipici del Mediterraneo.
GLi alberi crescono con l'acqua piovana. Non piove molto, circa 500 mm annuali, ma i mandorli sono molto resistenti ed hanno poche esigenze. Siamo consapevoli del fatto che l'acqua è una risorsa limitata e facciamo tutto il possibile per evitarne lo spreco: cerchiamo di migliorare la capacità di assorbimento del suolo ed abbiamo costruito un bacino per accumulare e conservare l'acqua piovana.
Per dimostrare il nostro impegno abbiamo anche iniziato il processo di transizione all'agricoltura biologica.
Il nostro modello di produzione integra la partecipazione degli animali nei campi. Durante l'autunno e l'inverno (finchè le foglie dei mandorli non cominciano a spuntare) lasciamo pascolare tra gli alberi le pecore che si nutrono dell'erba e producono letame che fa da prezioso nutrimento per il terreno; gli alberi, a loro volta, fanno loro ombra. Oltre al letame che le pecore producono sia nei campi che nella stalla, per fertilizzare (ed anche per riscaldare la nostra casa) utilizziamo anche i resti della potatura e del raccolto che compostiamo e spargiamo nelle zone che ne hanno particolarmente bisogno. Qui non buttiamo via nulla!
Tra i filari degli alberi lasciamo crescere erbe aromatiche autoctone, come ad esempio rosmarino, timo e santolina che forniscono cibo e rifugio a molti insetti. Ogni anno ospitiamo un apicoltore e le sue api che ci aiutano ad impollinare i nostri alberi approfittando dei fiori che abbondano nel periodo primaverile.
Il progetto viene gestito da mio zio Agustín e da me e possiamo anche contare sull'aiuto di vari dipendenti, famigliari, pastori... Conosciamo e frequentiamo tutti l'azienda da molti anni e ognuno si dedica al lavoro che sa fare meglio. La nostra regione dipende al 100% dall'agricoltura e vogliamo fare in modo che il nostro progetto cresca per generare più ricchezza e modelli di agricoltura sostenibile.