La nostra azienda agricola si chiama B&B Raritäten da quando ne abbiamo rilevato la gestione nel 2013. B&B indica il mio cognome e quello del mio compagno, rispettivamente Bernhart e Binder ed indica simbolicamente il nostro futuro cammino condiviso. “Raritäten” invece significa “rarità” e suggerisce che ci siamo allontanati dalla coltivazione di colture tradizionali come mais e cereali e che ci dedichiamo a specialità e rarità, appunto, soprattutto nella coltivazione delle verdure.
La decisione di coltivare la zucca per produrre olio di zucca della Stiria IGP ed i fagioli di Spagna della Stiria DOP non è stata difficile dato che qui sono state coltivate per generazioni per l’uso proprio. Il nostro obiettivo è quello di far conoscere questi prodotti eccezionali al di fuori della nostra regione.
Oltre a queste coltivazioni siamo sempre aperti a sperimentare con cose esotiche e nuove, come ad esempio l’anguria, il tomatillo e le arachidi, che qui crescono molto bene.
Ci troviamo nel bel mezzo di un paesino che è costituito da 10 aziende agricole, a Eibiswald, nella Stiria sud occidentale. Durante la modernizzazione e l’adattamento alla vendita diretta abbiamo deciso di spostarci dal paese per questioni di spazio e nel 2020 ci siamo ufficialmente trasferiti in “campagna”. Stiamo lavorando sul completamento della nostra nuova casa, affiancata da spazi di lavoro e magazzini e un nuovo spaccio.
La Stiria è conosciuta come “il cuore verde” dell’Austria, dato che è costituita per più del 60% da foreste. Il paesaggio collinare della Stiria sud occidentale è coperto da campi coltivati a mais, frumento e zucca da olio, affiancati da pascoli e foreste rigogliose e dato il clima favorevole sulle colline c’è anche una grande abbondanza di vigneti. Più ti addentri in questa zona, meno aziende agricole incontri. I corsi d’acqua e piccoli ruscelli sono per lo più ricoperti e quindi offrono un habitat ideale per molti animali.
Nelle vicinanze sorge il Koralpe, un gruppo montuoso delle Prealpi sud-occidentali di Stiria dell’altezza di circa 2000m e che separa la provincia della Stiria da quella della Carinzia. A circa 10km di distanza c’è il confine con la Slovenia e a 55km abbiamo il capoluogo di provincia e la seconda città austriaca per grandezza, Graz.
Con l’agricoltura su piccola scala negli ultimi anni si è fatto sempre più difficile sostenere la pressione economica, ragione per cui nella nostra regione si nota molto la chiusura di molte aziende agricole, ragione per cui sempre più persone lasciano la propria casa per cercare occupazione in città. Vogliamo opporci a questa tendenza e costruire fondamenta economiche che ci permettano di diffondere i nostri prodotti.
Io e Gerald ci siamo conosciuti nel 2007 e nel 2013 i suoi genitori ci hanno dato in gestione l’azienda curata dalla famiglia per generazioni. Anche se ora la gestiamo noi, il supporto e l’esperienza dei suoi genitori per noi sono essenziali. Anche i miei genitori avevano un’azienda agricola, il che significa che entrambi siamo cresciuti in campagna. L’unione famigliare in un’azienda agricola era ed è una parte importante dell’agricoltura.
Da quando gestiamo l’azienda agricola ci siamo concentrati sulla produzione di zucche da olio e fagioli di Spagna. Questi ultimi sono speciali perché sono ricchi di proteine ed hanno un’importanza storica nella regione: sono stati coltivati per varie generazioni e i fagioli migliori venivano usati come semi per le annate successive.
Per poter avere una produzione sufficiente abbiamo convertito la nostra azienda agricola da un insieme di appezzamenti in cui venivano coltivate specie particolari alla coltivazione mista, il che significa che il mais cresce di fianco ai fagioli. Questa combinazioni ci rende il lavoro più semplice e possiamo ottenere raccolti più consistenti.
Per quanto riguarda la coltivazione di zucche da olio, si tratta di una tradizione della famiglia di Gerald ed è stata coltivata per generazioni per ricavarne “l’oro nero della Stiria”. Coltivavano piccoli appezzamenti per sopperire al loro fabbisogno e quando ero piccola, anche mia nonna coltivava queste zucche insieme al mais. La raccolta avveniva in autunno, durava vari giorni ed era un lavoro a cui tutta la famiglia prende parte. Le zucche si raccoglievano a mano, si tagliavano per ricavarne i semi che venivano puliti ed ammucchiati in cestini. Poi i semi venivano lavati di nuovo e fatti seccare per poi spremerli in un frantoio tradizionale che si trovava in un paese vicino. Il gusto nocciolato dell’olio appena spremuto è semplicemente indescrivibile!
Ora la raccolta e la lavorazione vengono eseguite in modo meccanico insieme ad appaltatori, il che ci permette di produrre quantità più consistenti. Negli ultimi anni sono stati sviluppati macchinari e tecniche che permettono di svolgere la raccolta in tempi brevi.
Data la nostra posizione geografica favorevole, alle piante basta l’acqua piovana per nutrirsi, quindi non abbiamo un sistema di irrigazione artificiale. Siamo un’azienda agricola che lavora in modo convenzionale ma ci siamo posti l’obiettivo di concentrarci sulla sostenibilità e sull’economia circolare per ridurre al massimo l’uso di pesticidi e prodotti a base di oli minerali. Stiamo inoltre attenti ad utilizzare le risorse in modo responsabile viviamo secondo il principio di “riparare invece che comprare cose nuove”. Sosteniamo la biodiversità curando aree come prati permanenti e piantagioni e attraverso il taglio tardivo dell’erba, che fornisce agli animali e alle piante un habitat per il loro sviluppo.
Usiamo legna della nostra foresta per il riscaldamento e l’acqua calda e la foresta stessa viene gestita in modo responsabile: per ogni albero abbattuto, piantiamo 10 alberi per riforestare ed anche la rigenerazione naturale ci aiuta.
Crediamo che in un’azienda agricola non si producano mai residui organici, dato che il trucco è utilizzarli in modo corretto. Lasciamo molti dei rami potati direttamente nei campi perché facciano da fertilizzante per la semina successiva e i prodotti che non riteniamo adatti per la vendita vengono usati per alimentare le nostre galline o la compostiera.
Il nostro obiettivo principale è la sopravvivenza economica della nostra azienda agricola, quindi uno stipendio è difficile da stabilire. Vorremmo che il lavoro agricolo venga riconosciuto e apprezzato dalla comunità, il che avrebbe conseguenze dirette sul prezzo dei prodotti che sarebbe equo e giusto. La vendita diretta al consumatore finale, così come la concepisce e sostiene CrowdFarming, è un grande passo verso questa direzione.